Il Borgo Vado era un piccolo villaggio che sorgeva
su lingue di terra emergenti dai pantani formati dalle acque del Po.
Fra le umili capanne c'era una piccola chiesa nella quale si venerava
un'immagine bizantina della Madonna.
Era la Pasqua del 1171 e gli abitanti del borgo si avviavano verso la
chiesa in un'atmosfera resa ancora più dolce dal canto delle allodole
e dal suono delle campane. Qui il priore Pietro da Verona si apprestava
ad officiare il Sacro Rito assistito da due canonici.
Erano tempi duri per la Chiesa ed il mal seme dell'eresia faceva serpeggiare
il dubbio nella mente e nel cuore delle genti.
Al canto dei fedeli, in una nube d'incenso, giunse il momento solenne
della Consacrazione e, pronunziando le parole di Cristo prescritte dalla
liturgia, Padre Pietro spezzò l'ostia.
Il silenzio scese sulla folla che' in ginocchio, adorava Gesù.
Un fiotto di sangue vivo, intenso, sprizzo verso l'alto e le gocce andarono
ad aspergere la volta di pietra sopra l'altare.
Il priore, sconvolto, guardava quel sangue poi, vinto l'attimo di smarrimento,
con la voce rotta per l'emozione, si rivolse ai fedeli invitandoli a
ringraziare il Signore per quel prodigio.
Egli aveva voluto manifestare la reale presenza del Suo Corpo e del
Suo Sangue sotto le apparenze sacramentali nel sacrificio dell'altare,
per sfatare l'errore e vincere l'eresia.
Per questo aveva privilegiato la piccola chiesa e l'umile popolo fedele.
La notizia si sparse valicando i confini del borgo e le gente accorse.
Attorno alla Cappella del Miracolo sorse un imponente tempio, ulteriormente
nobilitato dall'architettura di Biagio Rossetti, ricolmo delle opere
di artisti famosi, grazie alla fede ed alla munificenza dei principi
di Casa d'Este.
Qui la sacra volticina pulsa da secoli e riempie di emozioni soavissime
ed elargendo grazie a chi vi si accosta con fede.